CODIV-19: vaccino e pazienti in attesa di trapianto e trapiantati

  

 

E' iniziata la somministrazione dei vaccini anti CODIV-19 in Italia e l'argomento è di grande interesse per tutta la popolazione, ancora di più per i pazienti in attesa di trapianto e per i pazienti trapiantati.

Il CNT (Centro Nazione Trapianti) ha raccolto alcune delle domande più diffuse sull'argomento e ha cercato di fare chiarezza. 

I pazienti in  attesa di trapianto e i trapiantati devono fare o non fare il vaccino?

Naturalmente si consiglia una valutazione dei singoli casi al medico curante, ma in generale il Cnt raccomanda la somministrazione del vaccino sia per i pazienti in lista di attesa che per i trapiantati. Infatti, i dati raccolti dal Cnt dall’inizio della pandemia dimostrano che il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti in attesa di trapianto e trapiantati è più elevato e le conseguenze del COVID-19 più gravi rispetto alla popolazione generale. Alla luce di questi dati, che dimostrano la fragilità dei pazienti in attesa di trapianto e dei trapiantati, ed in considerazione del fatto che la vaccinazione risulterebbe avere maggiore efficacia nel paziente ancora non sottoposto a terapia immunosoppressiva, è opportuno che la popolazione dei pazienti in attesa di trapianto venga inserita tra quelle con accesso prioritario alla somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2.

I pazienti trapiantati, sono stati esclusi dagli studi registrativi e quindi non si dispone di dati certi di sicurezza ed efficacia del vaccino. Il CNT (Centro Nazionale Trapianti) ritiene comunque utile considerare la vaccinazione a distanza di almeno 3-6 mesi dal trapianto. Questa indicazione nasce dall’esperienza fatta nell’utilizzo diffuso di altri tipi di vaccinazione nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido, e non ci si aspetta che la sicurezza del vaccino in questi soggetti possa essere diversa da quanto osservato nei pazienti arruolati negli studi registrativi. È noto che le persone trapiantate hanno una minore risposta ai vaccini se comparati con quelle senza deficit immunitari, ma riteniamo che il potenziale vantaggio offerto dalla vaccinazione superi le preoccupazioni per una ridotta risposta.

Esiste un registro delle vaccinazioni anti covid-19 per i pazienti trapiantati?

Si è provveduto a richiedere al Comitato Tecnico Scientifico di realizzare un registro dedicato al monitoraggio della vaccinazione nei pazienti trapiantati e della loro risposta al vaccino. 

Quando sarà possibile fare il vaccino ?

Si ricorda che da Piano vaccinale del Ministero della Salute, subito dopo il personale sanitario e sociosanitario, gli ospiti delle lungodegenze e le persone con più di 80 anni, sarà il turno delle persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti, come i pazienti trapiantati, e di chi soffre di più di una patologia cronica pregressa, come le persone con insufficienza terminale d’organo. 

Vi invitiamo a leggere l'articolo integrale pubblicato dal CNT cliccando sul link.